domenica 25 gennaio 2009

Ambiente e sviluppo: “ricominciamo da tre”

Precisa analisi dell’economista Marco Vitale sulla provincia di Caserta che vive la condizione di avere grandi eccellenze, ma il grave problema di un contesto ambientale gravemente malato che non può presupporre i soliti “pannicelli caldi”, ma un’azione d’urto che aggredisca con forza e risolva una delle principali diseconomie.
Finalmente viene sancita la saldatura tra economia ed ecologia, imprescindibili per il rilancio dell’economia casertana, insieme ad una lotta spietata, da fare a tutti i livelli, alla criminalità organizzata.
“Allora torniamo al problema – afferma Enzo Falco - della soluzione definitiva dei rifiuti, delle bonifiche, della ricomposizione paesaggistica, della riqualificazione del litorale domitio e del suo mare. Naturalmente non partiamo da zero, ma da tre: una nuova generale consapevolezza del problema ambientale, un’attenzione più specifica degli imprenditori casertani, un nuovo protagonismo da parte della Provincia ”.
L’incontro organizzato dall’assessore Capobianco con le parti sociali è un punto di partenza fondamentale per un nuovo protagonismo dal basso orientato allo sviluppo. I 70 miliardi di dotazione messi a disposizione dai vari stumenti finanziari, a partire dal protocollo d’intesa firmato col Governo a giugno di quest’anno a finire alle ulteriori risorse regionali, sono importantissimi ma non esaustivi di quanto bisogna fare per vincere la battaglia dello sviluppo e dell’occupazione.
Ma non bisogna avere più Lo Uttaro, né Villa Literno, né Carinola, né buchi nelle montagne, ma soluzioni definitive al problema rifiuti e alle altre emergenze ambientali.
“Un piano quinquennale per l’occupazione, ha consigliato l’economista Vitale; aggiungerei come temi anche lo sviluppo e l’ambiente – conclude Enzo Falco - finalizzato all’obiettivo di un territorio dove si viva bene e dove deve essere alta la qualità della vita. Una appropriata programmazione dei fondi strutturali europei dell’Agenda 2007-2013, può metterci nelle condizioni di poterlo fare. Ma bisogna aprire un dibattito più ampio, più partecipato, a partire anche da una una riassunzione di responsabilità più incisiva da parte della “Politica””

Caserta 22.11.2007