venerdì 16 gennaio 2009

Mobilità e qualità della vita per un turismo sostenibile

Parlare di Capri e della sua qualità (la mobilità sostenibile è un elemento distintivo di qualità) mi suscita sempre una certa emozione perché sono forse uno dei pochi napoletani che è venuto qui a fare il viaggio di nozze e, quando ha voluto fare e far fare bella figura alla sua Regione, ha sempre portato qui i suoi ospiti, facendo in particolare un percorso che adoro.In primavera mi piace arrivare a Capri con il traghetto anziché l’aliscafo, prendere la funicolare per Capri, il pulmino per Anacapri, la seggiovia per Monte Solaro, rimanere qualche ora a gioire del panorama mozzafiato e meraviglioso, scendere a piedi verso Anacapri. Poi adoro la passeggiata a piedi o verso i faraglioni o verso Villa Jovis.Per me è una sorta di riconciliazione con la vita e con le sue ragioni più profonde.Credo che se Capri ed Anacapri dovessero perdere questa connotazione di vivibilità, di dimensione umana, di vero e proprio museo vivo a cielo aperto, sarebbe davvero un peccato per ciascuno di noi, per l’intero mondo essendo sicuramente un patrimonio mondiale di inestimabile valore.Eppure il pericolo c’è, lo corre l’isola di Capri, le isole del Golfo e tutti quegli ecosistemi fragili che, proprio sull’onda del successo turistico rischiano di “morire” proprio di turismo. Ed il problema della mobilità rimane il problema centrale da risolvere. Oggi rappresenta il problema dei problemi per tutte le realtà a forte presenza antropica.C’è infatti una forte connessione tra mobilità sostenibile e qualità della vita e, nelle isole in particolare, questo può uccidere esattamente la grande vocazione turistica propria delle isole.Ma analizziamone le caratteristiche. Le isole hanno:- una unicità paesaggistica ed elevata qualità di risorse marine e terrestri;- elevata valenza turistica;- dimensioni territoriali ridotte;- congestione del traffico nei periodi di maggiore affluenza turistica;- inquinamento acustico ed atmosferico- ostacoli alla mobilità delle persone;- criticità organizzative nella distribuzione delle merci;- distribuzione non eco-compatibile delle merci.Fino ad ora su queste problematiche ci sono state solo ed esclusivamente soluzioni in via sperimentale che non hanno prodotto i benefici attesi e non hanno dato vita ad un intervento strutturato e duraturo nelle realtà insulari e caratterizzate da ecosistemi fragili. Bisogna invece passare a soluzioni durature di mobilità, maggiormente rispettose della salvaguardia ambientale nei suddetti territori secondo i principi dell’Agenda 21 locale.Ma quali devono essere gli obiettivi da perseguire?- Bisogna perseguire una mobilità sostenibile con l’utilizzo di sistemi di trasporto a minore impatto ambientale.- Bisogna migliorare la mobilità delle persone in modo da renderla meno problematica.- Bisogna assolutamente migliorare la mobilità delle merci al fine di ridurre i cosiddetti “colli di bottiglia.Le isole dell’arcipelago campano sono realtà microinsulari ove gli elementi di forza per lo sviluppo socioeconomico risiedono nella forte presenza di risorse naturali e tradizioni artigianali e produzione tipiche locali che richiamano un consistente flusso di turisti nazionali ed internazionali, oltre naturalmente la risorsa mare.Il fenomeno turistico e le dimensioni limitate di queste isole determinano elementi di criticità riguardanti il traffico locale e la mobilità interna che si manifestano pienamente nei periodi di maggiore affluenza turistica e che richiedono un’analisi approfondita del sistema dei trasporti locale. Ma impone anche una diversa concezione dello sviluppo in particolare proprio del turismo lavorando concretamente e coerentemente alla destagionalizzazione e ai diversi turismi che si stanno affermando che non vedano nel solo mare l’unica fonte di attrazione. Bisogna sviluppare il cosiddetto turismo ecocompatibile inteso come meccanismo di tutela e, al tempo stesso di fruizione della straordinaria biodiversità presente e della esaltazione della identità vera di questi territori. Bisogna valorizzare le “nuove” risorse turistiche promuovendo azioni volte a favorire la diversificazione e l’estensione del periodo di operatività. Bisogna lavorare all’organizzazione di una nuova offerta turistica locale caratterizzata da proposte integrate, quali ad esempio itinerari, percorsi tematici, garantendo la fruizione alternativa delle potenzialità territoriali su cui orientare la domanda di target selezionati di visitatori.Ma torniamo alla mobilità sostenibile che rimane una premessa indispensabile da cui partire ed elemento/obiettivo per la costruzione di un approccio diverso ai problemi dello sviluppo sostenibile.Bisogna preliminarmente fare una verifica:- sul servizio di trasporto offerto alla popolazione residente e ai turisti in termini organizzativi;- sulle infrastrutture di trasporto su gomma, marittimo ed aereo;- sui nodi di trasporto e di scambio tra le diverse reti: mare-terra ed aria-terra che si collegano ai livelli di accessibilità che il sistema dei trasporti è in grado di offrire in tali contesti;- sulla interazione tra le reti portuali e le reti di trasporto su gomma nel comparto merci, al fine di ridurre i cosiddetti “colli di bottiglia” relativi allo smistamento delle merci.Ma chi deve fare tutto questo?Le sole amministrazioni locali non potranno mai risolvere da sole questi problemi, calando spesso dall’alto soluzioni non condivise e, peggio ancora, estranee alla cultura delle popolazioni. Qui ci viene in aiuto la metodologia partecipativa dell’Agenda 21 locale che anche come assessore allo sviluppo sostenibile della Provincia di Napoli abbiamo sperimentato positivamente, proprio a Capri e nelle isole del Golfo.Senza la partecipazione di chi deve diventare protagonista delle scelte di vivibilità e di qualità della vita, difficilmente si potranno avere risultati positivi e soprattutto duraturi nel tempo.L’esperienza di coloro che vivono sul territorio è una risorsa molto preziosa, essi sono spesso molto consapevoli di come potrebbero perseguire obiettivi di migliore qualità della vita. Mettiamo insieme alle amministrazioni locali gli esperti delle tematiche di sviluppo locale, gli esponenti istituzionali e tecnici del settore dei trasporti e della mobilità e rappresentanti della componente imprenditoriale e della popolazione locale ed incominciamo a discutere di quale futuro vogliamo per noi stessi e per i nostri figli. Facciamo contaminazione delle “buone pratiche” e vedrete che gli obiettivi che ci siamo posti saranno sicuramente raggiunti.L’occasione della iniziativa dell’ATACAN, dell’Accademia del Turismo, può rappresentare il momento di partenza di questo percorso difficile, probabilmente lungo, complesso ma indispensabile per guardare al futuro con maggiore ottimismo.