E’ del tutto evidente che c’è una crisi della politica. Da che cosa dipende?
Ho consigliato in diverse occasioni la lettura di un libro di Mauro Calise “Terza Repubblica. Partiti contro Presidenti”. Quello che è in crisi è il “processo decisionale”, chi fa cosa. I partiti non svolgono il loro ruolo di guida “politica”, i consiglieri vivono una separatezza e una condizione di “parenti poveri” rispetto agli assessori; questi ultimi sono tra l’incudine e il martello tra le assemblee elettive e i Presidenti/Sindaci investiti di poteri straordinari. A questo punto è inevitabile che i Partiti perdano autorevolezza, tutti sono contro tutti e, in mancanza di una guida politica, di una “cabina di regia” le decisioni si prendono in altri luoghi.
A complicare le cose ci si è messa anche la questione femminile…
Esiste una questione femminile e una questione giovanile, ma esiste la questione generale, di cui parlavo prima, della crisi della politica che, ricordo a tutti, ha l’unico compito di risolvere i problemi ai cittadini in una logica di “alta” mediazione tra i diversi interessi che ci sono all’interno di una comunità, piccola o grande che sia. Se questo è l’obiettivo, allora appare mal posta la questione femminile che non può tradursi in un aspetto lobbistico, è risolta se c’è un assesora in più. In questo modo la si derubrica a mera rivendicazione categoriale. Lo dico a nome di un partito che ha le carte in regola su questo punto, l’unico partito che ha avuto un segretario nazionale donna, Grazia Francescano. Il coordinamento delle donne dell’Unione deve alzare il tiro chiedendo di mettere in campo un grande progetto di partecipazione e di formazione al femminile, e deve dare un grande impulso alla soluzione dei problemi, politici e amministrativi. Poi deve portare questa battaglia all’interno dei partiti, altrimenti diventa un altro partito, creando ulteriore separatezza e allontanando l’obiettivo vero da raggiungere.
Vuole dire che le donne non sono all’altezza di ricoprire ruoli di responsabilità?
Potrei mai dire una cosa del genere, avendo un assessora regionale donna, Gabriella Cundari e una provinciale, Maria Carmela Caiola che hanno dimostrato e stanno dimostrando capacità straordinarie e un approccio molto concreto, dando un contributo essenziale allo sviluppo di politiche di sostenibilità con una capacità anche d’innovazione assolutamente originale? Dico semplicemente che i quadri politici (donne o uomini che siano) vanno formati in anni di esperienze, di battaglie, di attacchinaggio manifesti, di assemblee, di riunioni, di consigli circoscrizionali o comunali. Dobbiamo tutti insieme lavorare a che siano rimossi gli ostacoli alla partecipazione alla politica delle donne e dei giovani e questo non si risolve né con le quote rosa, né con quelle verdi.
Lucia Esposito si è dimessa ormai e Maria Carmela Caiola?
Lucia Esposito ha fatto bene; anche questo attiene al rispetto di quelle regole politiche senza le quali si aggiunge confusione a confusione. Il sottoscritto, quando era assessore provinciale, si è dimesso dopo un minuto che il mio partito me le aveva chieste. Sulla questione Caiola si è parlato impropriamente e a sproposito. Se, come tutti sanno, avrà l’incarico dal Ministero per l’Ambiente, questo non rafforza solo i Verdi e le politiche ambientali in provincia di Caserta, ma tutta la coalizione perché sarà il collegamento tra i territorio e il Ministro. E’ cosa utile o no? E che centra la questione femminile, visto che sarà protagonista femminile di una possibile rivoluzione copernicana nella questione delle bonifiche, sui parchi del Macrico, dei Monti Tifatini e su quello delle Soglitelle, sottratte alla camorra? Fino a quel momento resterà assessora all’ambiente e darà un contributo fondamentale, così come sta facendo, alla questione rifiuti.
A proposito di rifiuti ieri c’è stato un duro attacco di Pascarella a Pecoraro?
Non ho alcuna intenzione di rispondere alle polemiche, non serve. E’ paradossale, però, constatare che proprio noi Verdi che abbiamo avuto ragione su tutto in materia di rifiuti, veniamo attaccati perché siamo vicini alle istanze delle popolazioni e dei territori, in particolare quelli, tutelati non solo dallo Stato italiano ma anche dall’UE, destinati a Parchi e a Oasi naturalistiche. Io stesso il 3 giugno 2000 dissi a Bassolino di non firmare il contratto con la FIBE, avallando così tutta l’impostazione, sbagliata, del bando Rastrelli. Oggi quel contratto è stato risolto e siamo nella confusione più totale. Detto questo è chiaro a tutti che si devono aprire le discariche, ma perché non dare un segnale positivo alle comunità, effettuando bonifiche, progetti di sviluppo, garantendo sicurezza e mettendo in piedi una strategia che ci faccia uscire definitivamente dall’emergenza rifiuti a partire dalla raccolta differenziata. Ecco se dovessi chiedere una cosa al Sen. Pascarella, che stimo moltissimo, è di non attardarci in polemiche, intervenisse su Bassolino per accelerare le bonifiche a Lo Uttaro e desse un impulso attraverso il suo partito a che tutte le amministrazioni di centrosinistra attuassero subito la raccolta differenziata secco/umido. Anche in queste cose dobbiamo trovare i punti sui quali c’è accordo, non accentuando l’attenzione su quelli che ci dividono. Anche questo è fare politica correttamente. Noi siamo a sua disposizione per dare una mano (gratis).
Costi della politica e questione morale. Altri due temi scottanti?
Sono effettivamente due grandi problemi che accentuano la crisi della politica. Tra le altre cose c’è un rinnovato fenomeno di trasformismo che va fermato. Siamo troppo spesso all’impegno legato a “che cosa mi dai”? La nostra proposta è che bisogna fare anche delle modifiche legislative, eliminare le troppe compatibilità tra incarichi, bloccare il trasformismo, determinare una migliore selezione della classe dirigente, eliminando cristallizzazioni, determinare di nuovo un meccanismo di controllo sugli atti amministrativi. Poi bisogna assumere con forza la questione “etica” come elemento di forza della politica. Qui i partiti devono fare scelte coraggiose, anche rischiando di veder diminuiti i propri consensi. Nessuno può sottrarsi a questi due fondamentali impegni altrimenti sarà il disastro completo.
Che fine ha fatto il documento che avete presentato alle altre forze politiche de “L’Unione”?
Questo è un altro punto dolente. Dopo una serie di pubbliche manifestazioni di apprezzamento, siamo ancora nella condizione che aspettiamo una convocazione di una riunione interpartitica sull’argomento e aspettiamo allo stesso tempo che venga sottoscritto e “praticato” da tutte le forze politiche dal centrosinistra. Non sarà risolutivo di tutto, ma certamente consentirà di avviarci, tutti insieme, nella direzione giusta: riportare la politica nella giusta dimensione e soprattutto affrontare e possibilmente risolvere i tantissimi problemi della Provincia e della Città di Caserta.