Ancora polemiche su “Lo Uttaro”, ancora polemiche sui rifiuti, anche nei vostri confronti. Perchè?
I rifiuti sono una materia difficile da trattare perchè la questione si è incancrenita per errori di tutti, paradossalmente anche da parte nostra che, a distanza di 10 anni, abbiamo avuto ragione contro la scellerata impostazione del piano Rastrelli. Noi siamo contrari a “Lo Uttaro” e lo testimoniano le battaglie fatte dal nostro Antonio Roano di San Nicola, senza il quale, probabilmente non sarebbe proprio nato il movimento di lotta. Ma vi hanno contribuito anche i Verdi di Maddaloni e quelli di Caserta. Ora, però, è giunta l’ora di risolvere una volta e per sempre questo problema seguendo strade innovative su base provinciale.
Intanto c’è anche questa tegola della “segnalazione” di De Biasio da parte di Pecoraro...
Non so con precisione cosa possa aver determinato questo fatto. So che nessuno di noi conosceva questo signore, nè risulta tesserato con i Verdi. Tra le altre cose stava nel Commissariato rifiuti dal 2004, ben prima delle elezioni politiche, prima che Pecoraro diventasse Ministro. Naturalmente, da garantisti, speriamo possa dimostrare l’estraneità agli addebiti che gli ha fatto la Magistratura che ha, in ogni caso, il merito di aver scoperchiato l’ennesima pentola che vede questo settore ancora collegato alla camorra. Un motivo in più per intervenire e risolvere definitivamente il problema. Dobbiamo sottrarre questo business alla camorra.
Si è tenuta l’Assemblea con Bertolaso. Qual è il suo giudizio?
L’assemblea si è svolta correttamente, nel senso che si è riusciti a porre tutte gli interrogativi che la scelta di “Lo Uttaro” ha suscitato. Quelle domande, però, avrebbero meritato risposte puntuali. Bertolaso non le ha date e, purtroppo, ha attaccato “gli spioni” che hanno portato la stampa estera in Campania. Quel tour è stato organizzato e guidato da Antonio Graziano, giornalista e responsabile dei Verdi di Casaluce, cui naturalmente, va la solidarietà della Federazione dei Verdi di Caserta e un grazie per lo splendido lavoro di controinformazione fatto. Tra le altre cose era stato posto l’accento non solo sui rifiuti solidi urbani ma anche e soprattutto su quelli industriali, di cui nessuno parla mai. I Verdi lo fanno...
Ma si riuscirà mai a risolvere questo problema? La gente non ne può più...
Se, invece di litigare un giorno si e l’altro pure, la Politica avesse la determinazione di trovare le soluzioni giuste, sicuramente ci riusciremmo. Vorrei ricordare l’articolo che feci qualche tempo fa (peraltro pubblicato solo da “Il Giornale di Caserta”), col quale lanciavo già, in tempi non sospetti, l’allarme sulla imminente precipitazione della situazione e sulla latitanza dei partiti.
Aspetto ancora l’istituzione di un tavolo di lavoro che, più che riscrivere il piano provinciale, definisca una strategia per risolvere in via definitiva l’emergenza rifiuti. Le linee guida dovrebbero essere: due buste secco-umido col “porta a porta”, piccoli impianti per fare compost di qualità per l’agricoltura, piccoli impianti per il recupero delle frazioni nobili, piccoli impianti finali (trattamento a freddo e/o dissociatori molecolari), una discarica di servizio per gli scarti finali. La scelta dei siti di questi piccoli impianti va definito con le comunità locali, in modo partecipativo, attraverso un percorso di Agenda 21 locale, come ha fatto la Provincia di Torino. Per la fine dell’anno saremmo venuti finalmente a capo del problema, escludendo una volta e per sempre la camorra da questo settore ed evitando un altro ecomostro come l’inceneritore di Santa Maria La Fossa.
Sembra troppo semplice. Perchè secondo Lei non ci hanno pensato mai?
Intanto le soluzioni semplici sono sempre le migliori. Forse non determinano grandi business, ma risolvono i problemi. Poi c’è bisogno di determinazione nel perseguirle. Tutti devono diventare protagonisti di questa inversione di tendenza, a partire dall’attribuzione dell’assessorato ai rifiuti direttamente ai Sindaci. Poi bisognerebbe abolire subito i Consorzi. I Sindaci e i cittadini di ogni comunità devono comprendere che la priorità assoluta delle politiche comunali è la raccolta differenziata e vi ci devono dedicare tempo ed energie. Naturalmente senza affidare nuovi incarichi a pseudo-esperti, senza determinare nuove spese. La Provincia di Caserta, deve accompagnare questo percorso, deve sviluppare una vera e propria regia, in coerenza esattamente con il contestato protocollo d’intesa.