“Finalmente il “padre-padrone” della Provincia di Caserta – afferma Enzo Falco, segretario provinciale dei Verdi - ha deciso chi deve continuare e chi no a rappresentare nella Giunta provinciale i partiti del centro sinistra che lo ha fatto vincere nel 2005. Finalmente ha risolto (in realtà manca ancora l’assessore di IdV) tutte le contraddizioni con le quali abbiamo dovuto convivere in questi anni, ivi compreso il documento sottoscritto all’inizio sulla norma antitrasformismo che legava il “valore” del partito all’esito elettorale uscito dalle urne”.
Prima, alla fine del primo anno, il “padre-padrone” ci ha spiegato che non si poteva rivisitare l’Esecutivo senza fare un bilancio dell’azione politico-amministrativa. Poi ci ha costretto ad un dibattito serrato (ricordate lo scontro con Squeglia) sulla “questione femminile”: “non si può fare a meno delle donne” (sembrava la scena di Amarcord di Federico Fellini).
Mai siamo riusciti a discutere collegialmente di rifiuti, di trasporti, di brucellosi, di rendere finalmente balneabile il mare del Litorale domitio, del Macrico.
Abbiamo dovuto aspettare per due anni le tribolazioni della nascita del PD…
Pensavamo che l’elezione di Enzo Iodice a segretario provinciale ci avrebbe finalmente consentito di ridiscutere di politica. E invece non una comunicazione, non una telefonata, non un incontro. Nulla sommato a niente.
“Ovviamente non c’è alcun giudizio di valore – continua Falco - sui nomi. Anzi sarà interessante la delega all’”attuazione del programma”. Ma, sul piano politico, che valore può avere la nuova Giunta. Come si farà a risolvere la crisi del rapporto tra politica e cittadini, quella dei partiti che non contano più nulla (tranne qualche piccolo “obolo” che qualche dirigente può acquisire in una logica di “do ut des”)?”.
C’è in questo momento, nei Verdi, un forte senso di amarezza, ma anche la consapevolezza di una ritrovata libertà che si estrinsecherà in una rinnovata azione politica nella società.
Nei prossimi giorni sarà convocata una conferenza stampa.